Scoperto il più antico Ceratosauro in Italia


    I primi dinosauri predatori del Giurassico sono molto rari e per lo più sono di piccole dimensioni. Saltriovenator zanellai è il più antico ceratosauro conosciuto e il più grande dinosauro predatore al mondo (1 tonnellata) vissuto nel Giurassico inferiore (circa 200 milioni di anni fa) in Italia. I resti del dinosauro sono stati rinvenuti sulle Alpi italiane.

     

    Rappresentazione artistica di un esemplare di Saltriovenator zanellai. Credits: Davide Bonadonna.Immagine - 1 Rappresentazione artistica di un esemplare di Saltriovenator zanellai. Credits: Davide Bonadonna.

    Il dinosauro appena identificato — soprannominato Saltriovenator zanellai — visse circa 200 milioni anni fa, ed è il primo dinosauro conosciuto del Giurassico scoperto in Italia, scrivono i ricercatori che hanno fatto la scoperta.

    Si tratta anche del più antico ceratosauro conosciuto nonché il più grande (pesava 1 tonnellata) dinosauro predatore conosciuto vissuto nel Giurassico inferiore.

    I ricercatori che hanno fatto la scoperta hanno dedotto che il corpo del ceratosauro si è adagiato sul fondo del mare ed è stato letteralmente mangiato da creature marine prima di finire sepolto dai detriti. Infine, i resti del dinosauro sono stati innalzati verso il cielo nel momento in cui le Alpi hanno iniziato a formarsi circa 30 milioni di anni fa.

    «È un miracolo che il corpo del dinosauro sia sopravvissuto ad una lunga catena di eventi: prima è finito in mare, poi ha galleggiato ed è affondato; la carcassa è stata mangiata dagli animali marini mentre le ossa hanno subito l'azione delle correnti sul fondo del mare, finito sepolto dai detriti è stato in seguito sollevato all'interno di una catena montuosa, alla fine ha rischiato di saltare in aria a causa degli esplosivi degli esseri umani» scrive il ricercatore Cristiano dal Sasso, curatore della sezione paleontologia dei vertebrati presso il Museo di storia naturale di Milano.

     

    (Lo scavo è stato difficile perché, in precedenza, gli operai avevano usato la dinamite per far esplodere la cava, questo evento ha spaccato i fossili in centinaia di pezzi, scrivono i ricercatori.)

    Angelo Zanella, un cacciatore di fossili amatoriale, scoprì le ossa nel 1996 in una cava di marmo vicino a Saltrio, a meno 80 chilometri a nord-est di Milano. Dal Sasso e i suoi colleghi hanno poi esplorato il sito, rinvenendo più ossa (molte delle quali avevano i segni dovuti alla masticazione da parte di antichi invertebrati marini, animali marini senza spina dorsale).

    Questi segni dovuti alla masticazione fanno dello S. zanellai uno dei pochi esemplari di dinosauro che mostra segni lasciati dagli invertebrati marini. Secondo uno studio del 1996 pubblicato sulla rivista The Journal of Paleontology un altro dinosauro con segni simili è stato l'ankylosaur Aletopelta (dinosauro dotato di corazza con placche) i cui resti erano stati probabilmente rosicchiati da invertebrati marini che vivevano al largo della costa di quella che ora è la California del Sud.

    Zampe con quattro dita

    Molte delle 132 ossa dello S. zanellai sono frammentate, ma i ricercatori hanno rinvenuto prove sufficienti per indicare che il dinosauro possedeva quattro dita. I dinosauri più antichi, come l'Herrerasaurus (il nome significa "lucertola di Herrera") avevano cinque dita. Ma tutti i ceratosauri conosciuti, tra cui il nuovo Saltriovenator, Limosauro, Ceratosauro e Abelisaurus avevano quattro dita.

    «Da qualche parte sulla linea evolutiva dei ceratosauri, il quinto dito (più esterno) è andato perduto, con conseguente mano a quattro dita dei ceratosauri» scrive Matthew Lamanna, assistente curatore presso la sezione di paleontologia dei vertebrati al Carnegie Museum of Natural History a Pittsburgh; lo studioso non è stato coinvolto nella ricerca.

    Più tardi i teropodi (per lo più carnivori, dinosauri bipedi, come il Tyrannosaurus Rex) hanno seguito questa tendenza perdendo il loro quarto dito, arrivando alle tre dita  rinvenute nei teropodi come Allosaurus, Oviraptor e Velociraptor. Ancora più avanti nella scala dei tempi geologici queste tre dita hanno dato inizio all'ala degli uccelli, scrive Lamanna.

    Ci sono stati alcuni dibattiti su quale dito in particolare è andato perduto nei teropodi a tre dita ma «Saltriovenator aiuta a dimostrare che la mano a tre dita di questi teropodi ha avuto origine attraverso la perdita del quarto dito piuttosto che il primo (pollice)» sottolinea Lamanna.

     

    Enorme carnivoro

    S. zanellai era lungo circa 8 metri ma non era ancora diventato adulto e pertanto doveva crescere ancora, scrive Simone Maganuco, paleontologo dei vertebrati presso il Museo di storia naturale di Milano nonché ricercatore che ha preso parte allo studio.

    «La corsa evolutiva tra predatori robusti e tozzi e dinosauri erbivori giganti, che coinvolgono specie progressivamente più grandi, era già iniziata 200 milioni di anni fa» scrive Maganuco.

    Tre delle quattro dita di S. zanellai avevano artigli potenti, che probabilmente servivano come una terribile  "arma da guerra" durante l'era del dinosauro, ha aggiunto dal Sasso.

    Il nome scientifico del dinosauro (Saltriovenator zanellai) significa  "il cacciatore di Saltrio Zanella" (in latino "Venator " significa cacciatore).

    Lo studio "The oldest ceratosaurian (Dinosauria: Theropoda), from the Lower Jurassic of Italy, sheds light on the evolution of the three-fingered hand of birds" è stato pubblicato sulla rivista PeerJ.