Cosa abbiamo imparato 30 anni dopo grave incidente di Chernobyl?


    Il 25 Aprile del 1986 si è verificato il più grande disastro avvenuto in una centrale nucleare frutto di un errore umano e della tecnologia sovietica difettosa.

    Immagine 1 - Un uomo cammina davanti alla nuova struttura di contenimento (attualmente in costruzione) a Chernobyl, Ucraina il 22 gennaio 2016.Immagine 1 - Un uomo cammina davanti alla nuova struttura di contenimento (attualmente in costruzione) a Chernobyl, Ucraina il 22 gennaio 2016.

     

    In occasione del 30° anniversario dal disastro di Chernobyl proviamo ad analizzare i passi che sono stati intrapresi per migliorare la sicurezza degli impianti nucleari a livello mondiale dal momento del disastro fino ad oggi. Il recente incidente nucleare di Fukushima del 2011 indica che ci sono ancora delle criticità da affrontare e da risolvere.

    Solo nell’URSS?

    Gli esperti sottolineano che il fattore principale che ha portato al disastro è rappresentato da una progettazione povera del reattore, noto come RMBK (reaktor bolshoy moshchnosty kanalny, Reattore di alta potenza a canali), particolarmente propenso a sovraccarichi improvvisi come accadde a Chernobyl.

    Il reattore RMBK è un reattore moderato a grafite e refrigerato con acqua bollente. A differenza di altri reattori al di fuori dell'Unione Sovietica tale reattore non era dotato di nessuna struttura di contenimento per bloccare una fuga radioattiva. La WNA (World Nuclear Association), l’associazione internazionale che promuove l'energia nucleare e sostiene le aziende che costituiscono l’industria nucleare mondiale ha stilato una lista dei reattori RMBK (alcuni sono ancora operativi).

    Solo un problema di tecnologia difettosa?

    L’incidente nucleare di Chernobyl non è stato causato solo da carenze tecnologiche ma è stato causato anche da errori umani. Secondo la WNA, l'incidente fu causato anche da «violazione delle procedure operative e assenza di una cultura della sicurezza».

    Il giorno dopo l’incidente

    Anche il periodo successivo all’incidente venne gestito in maniera grossolana, l’evacuazione dei locali fu lenta e il governo di Mosca reclutò 600.000 "liquidatori" da ogni parte dell’Unione Sovietica. Le persone chiamate a intervenire erano dotate di attrezzature protettive inadeguate per spegnere un incendio che ha imperversato nella centrale nucleare per 10 giorni.

    Il primo allarme venne lanciato il 28 aprile 1986, non dalla Russia ma dalla Svezia dopo aver rilevato un aumento inspiegato dei livelli di radiazione nell'ambiente. Il leader sovietico Mikhail Gorbachev negò il disastro nucleare fino al 14 maggio.

    Immagine 2 - Una foto scattata da un elicottero ad Aprile del 1986 mostra il blocco distrutto del reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl alcuni giorni dopo il disastro.Immagine 2 - Una foto scattata da un elicottero ad Aprile del 1986 mostra il blocco distrutto del reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl alcuni giorni dopo il disastro.

    La reazione dell’opinione pubblica internazionale

    La notizia del disastro nucleare suscitò un’ondata di indignazione nell’opinione pubblica a livello internazionale. A seguito del disastroso evento, nel 1989 venne creata l’associazione mondiale degli operatori del nucleare (World Association of Nuclear Operators, WANO). Uno dei compiti dell’associazione fu quello di effettuare una revisione dei 430 reattori presenti intorno al mondo per rilevare problemi.

    «L'industria ha senza dubbio imparato che stare uniti vuol dire essere più forti» scrive Peter Prozesky direttore esecutivo della WANO.

    Il crollo dell'Unione Sovietica e la fine del suo isolamento dovuto alla guerra fredda ha inoltre rimosso gli ostacoli alla cooperazione internazionale.

    Immagine 3 - La cronologia degli eventi che hanno portato al disastro di ChernobylImmagine 3 - La cronologia degli eventi che hanno portato al disastro di Chernobyl. Credits: AFP.

    I Paesi ex-comunisti dell'Europa orientale, molti dei quali sono diventati Stati membri dell'UE, sono stati aiutati ad adattare le proprie centrali nucleari di costruzione sovietica. Dei 17 reattori RMBK in funzione nel 1986, 6 sono stati definitivamente chiusi.

    Inoltre il ruolo dell’Agenzia internazionale per l'energia atomica delle Nazioni Unite, International Atomic Energy Agency venne rinforzato. Vennero riviste e ampliate le norme di sicurezza e gli Stati membri erano tenuti a riferire rapidamente eventuali incidenti con potenziali effetti transfrontalieri.

    Vennero firmati numerosi accordi internazionali, il più importante fu la Convenzione sulla sicurezza nucleare (IAEA Convention on Nuclear Safety (CNS), adottata il 17 Giugno 1994 ed entrata in vigore il 20 Settembre 1994.

    L’incidente di Fukushima

    I vari accordi internazionali e i progressi dal punto di vista della sicurezza avevano fatto pensare che gli impianti nucleari avessero raggiunto standard di sicurezza ineccepibili. Qualsiasi convinzione a riguardo svanì dopo lo tsunami che mandò k.o. i sistemi di alimentazione e di raffreddamento di tre reattori presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi l’11 marzo 2011.

    Immagine 4 - La centrale nucleare di Chernobyl vista a distanza dalla città fantasma di Prypyat l’8 Aprile 2016.Immagine 4 - La centrale nucleare di Chernobyl vista a distanza dalla città fantasma di Prypyat l’8 Aprile 2016.

    «Era opinione comune tra gli esperti che nel 2011 l’impianto nucleare di Fukushima fosse dotato di una struttura robusta... e inoltre non era considerata una buona idea effettuare degli upgrade o delle modifiche all'impianto perché questo avrebbe potuto dimostrare in termini di comunicazione pubblica alcuni punti deboli» scrive Juan Carlos Lentijo, ingegnere e responsabile della sicurezza nucleare della IAEA.

    «Si è trattato di un errore grave.» Dopo Chernobyl è stato il peggior incidente nucleare e ha inoltre causato un’ondata di protesta, una maggiore cooperazione internazionale e nuovi accordi tra gli Stati e un ruolo ancora più grande per le due organizzazioni, WANO e IAEA.

    I rappresentanti delle aziende che gestiscono le centrali nucleari hanno dichiarato ancora una volta che nei reattori più recenti sono stati apportati ulteriori miglioramenti dal punto di vista tecnico, inclusa una migliore schermatura del materiale nucleare e una maggiore affidabilità dei sistemi di sicurezza "passivi".

    Immagine - 4 - Lo tsunami (avvenuto a seguito del terremoto) del 2011 ha causato il danneggiamento dei sistemi di raffreddamento di alcuni reattori portando alla fusione dei noccioli di alcuni di essi. In seguito ci fu un’emissione di radiazioni che interessò una vasta area di Fukushima.Immagine 5 - Lo tsunami (avvenuto a seguito del terremoto) del 2011 ha causato il danneggiamento dei sistemi di raffreddamento di alcuni reattori portando alla fusione dei noccioli di alcuni di essi. In seguito ci fu un’emissione di radiazioni che interessò una vasta area di Fukushima.

    L’errore umano

    Secondo i critici permangono rischi molto alti perché, nonostante l’implementazione di molti miglioramenti tecnici e normativi, il rischio di errore umano resta presente. Si tratta cioé del fattore comune ad entrambi i disastri di Chernobyl e Fukushima.

    Secondo la Union of Concerned Scientists, ci sono stati 10 mancati incidenti in alcuni reattori nucleari USA nel 2015, eventi che potenzialmente aumentano il rischio della fusione del nocciolo di un reattore di almeno 10 volte, a causa di errori umani.

    Secondo Shawn-Patrick Stensil, esperto di nucleare dell’organizzazione ambientalista Greenpeace, il rischio più grande è rappresentato dal fatto che la maggior parte dei reattori, specialmente nella regione ovest, hanno vent'anni, i loro progetti risalgono infatti agli anni '60 e 70 del '900.

    "La maggior parte dei reattori nel mondo sta diventando obsoleta" ha dichiarato Stensil.

    Inoltre, questi reattori sono stati costruiti prima di dover fare i conti con un altro rischio in continua ascesa negli ultimi anni, il terrorismo nucleare.

    Inoltre molti esperti sono preoccupati per la situazione presente in Russia, ci sono ancora 11 reattori RMBK, seppur migliorati dal punto di vista della sicurezza. Inoltre la Russia è un grande esportatore di reattori nucleari verso i Paesi in via di sviluppo.

    Secondo Lentijo dell'IAEA, che ha motivi specifici nel promuovere la tecnologia nucleare, bisognerebbe avere un approccio più positivo.

    «La sicurezza è stata migliorata, e il livello delle centrali nucleari in termini generali è adeguato agli standard.» ha dichiarato Lentijo.

    Scenari possibili

    Nella nostra società dei consumi abbiamo principalmente due sfide da affrontare. Da una parte abbiamo i consumi elettrici in continua crescita e dall’altra il problema del cambiamento climatico. Secondo alcuni analisti pronucleare per mantenere gli attuali stili di vita delle popolazioni occidentali la riduzione delle emissioni di gas serra può essere affrontata utilizzando il combustibile nucleare come fonte primaria per la produzione di energia elettrica.

    I contrari all’utilizzo massivo dell’energia nucleare parlano soprattutto dei costi ambientali enormi dovuti allo smaltimento delle scorie radioattive e ai rischi ancora elevati dovuti all’errore umano. L’utilizzo delle fonti rinnovabili insieme a una diminuzione degli sprechi di energia elettrica e a nuove tecnologie per il risparmio energetico potrebbero forse portare nei prossimi anni ad un graduale spegnimento degli impianti nucleari nel mondo.