Groenlandia, calotta glaciale fonde più velocemente con cielo nuvoloso


    I risultati di un nuovo studio sembrerebbero indicare che quando il cielo sopra la Groenlandia è nuvoloso lo scioglimento della calotta glaciale aumenta fino a un terzo.


    Le nuvole al di sopra della calotta glaciale della Groenlandia favoriscono lo scioglimento dei ghiacci. | © Utrecht University - Jan Lenaerts

    La calotta glaciale della Groenlandia rappresenta la seconda massa di ghiaccio più grande al mondo, dopo l'Antartide. La calotta della Groenlandia si sta sciogliendo a una velocità crescente e sta contribuendo molto all'innalzamento del livello degli oceani della Terra.

    Immagine 1 - Le nuvole al di sopra della calotta glaciale della Groenlandia favoriscono lo scioglimento dei ghiacci. | © Utrecht University - Jan Lenaerts

    Un gruppo di scienziati dell’Università KU Leuven, Paesi Bassi ha iniziato a studiare le nubi sopra la calotta della Groenlandia poiché il loro ruolo in questa perdita di neve e ghiaccio non è mai stato calcolato prima, né è possibile dedurlo utilizzando modelli climatici teorici. Per mancanza di osservazioni, i diversi modelli teorici non concordano sull'importanza delle nubi al di sopra dello strato di ghiaccio.

    Il lavoro del team di ricercatori, pubblicato sulla rivista Nature Communications, evidenzia quindi un ruolo molto importante da parte delle nuvole nell’accelerare lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia.

    «Le nuvole hanno sempre effetti diversi. Da una parte aiutano ad aggiungere massa allo strato di ghiaccio quando nevica. Dall’altra hanno un effetto indiretto sullo strato di ghiaccio: provocano un impatto sulla temperatura, la neve e il ghiaccio reagiscono a questi cambiamenti fondendo e ricongelando» dichiara il dott. Kristof Van Tricht, autore principale dello studio e ricercatore del dipartimento di Scienze della terra e dell'ambiente dell’Università KU Leuven.

    Veduta aerea del ghiacciaio Petermann Groenlandia del nord. Nel 2010 un’isola di ghiaccio grande circa 260 Km2 (quasi il doppio dell’isola di Manhattan) si è staccata dal ghiacciaio. Credits: NASAImmagine 2 - Veduta aerea del ghiacciaio Petermann Groenlandia del nord. Nel 2010 un’isola di ghiaccio grande circa 260 Km2 (quasi il doppio dell’isola di Manhattan) si è staccata dal ghiacciaio. Credits: NASA

    «Il processo è bidirezionale», sostiene Kristof Van Tricht.

    La temperatura diminuisce poiché le nuvole bloccano la luce solare ma, allo stesso tempo, le nuvole formano uno strato che trattiene il calore in superficie, in particolare durante la notte.

    «In questo studio, esaminiamo il risultato netto di questi due effetti indiretti sull’intera calotta glaciale della Groenlandia» prosegue Van Tricht.

    Dal 2007 al 2010 i ricercatori hanno utilizzato le osservazioni satellitari per individuare le nubi sopra lo strato di ghiaccio, hanno quindi mappato l'effetto netto delle nuvole combinando i dati dei modelli climatici.

    «Sopra l'intera calotta glaciale della Groenlandia le nuvole innalzano la temperatura, innescando un ulteriore scioglimento del ghiaccio: 56 miliardi di tonnellate all'anno di acqua, un terzo in più rispetto a un cielo limpido».

     

    In maniera sorprendente, l'effetto dovuto al processo di fusione non è così visibile durante il giorno, ma durante la notte successiva.

    «Un manto nevoso è come una spugna congelata che si scioglie durante il giorno. Durante la notte, il cielo limpido fa in modo che una grande quantità di acqua ricongeli all’interno del manto nevoso. Quando invece il cielo è coperto, al contrario, la temperatura resta troppo alta e solo una parte di acqua ricongela. Di conseguenza, l’acqua liquida non viene più trattenuta dal manto nevoso e va ad aggiungersi all’acqua degli oceani» conclude Van Tricht.