Il Large Hadron Collider è tornato funzionante dopo due anni


    Alle 10:41 (ora locale) del 5 aprile, un impulso di protoni ha attraversato per la prima volta dopo due anni l'enorme anello circolare del Large Hadron Collider situato nei pressi di Ginevra, Svizzera mentre alle 12:27 un altro fascio di protoni ha viaggiato nella direzione opposta.

    Questa è la prima pietra miliare raggiunta dopo il ritorno all’operatività dell’LHC. Negli ultimi due anni sono stati eseguiti infatti importanti aggiornamenti. Il riavvio definitivo culminerà nella collisione dei protoni con un'energia pari a 13 TeV (Teraelettronvolt).

     

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    Tuttavia, prima di raggiungere un tale livello di energia, sarà necessario effettuare dei test a livelli di energia più bassi. Ad esempio i fasci diffusi recentemente hanno avuto un’energia di prova di soli 450 GeV.

    "Il ritorno dei fasci dell’LHC premia un sacco di lavoro intenso svolto da molti team" dichiara Paul Collier, responsabile del CERN dell’unità che si occupa dei fasci elettromagnetici. "È molto gratificante per i nostri ricercatori e i nostri tecnici tornare a lavorare con il nuovo acceleratore".

    Le collisioni tra protoni che avvengono nel rilevatore CMS dell'LHCImmagine - Le collisioni tra protoni che avvengono nel rilevatore CMS dell'LHC. Dalla collisione che avviene nel centro le particelle decadono in fotoni (linee gialle tratteggiate e linee verdi) Credits: CMS/CERN

    Lavoro incompiuto

    Il riavvio è stato ritardato leggermente a causa di un cortocircuito che è stato scoperto in uno dei magneti dell’LHC poche settimane fa. Una sottile stringa di metallo, probabilmente un residuo di una saldatura, ha messo in collegamento diversi circuiti che dovevano in realtà restare isolati. Dopo aver studiato i diversi modi per risolvere il problema, il team ha deciso di fondere il metallo responsabile del corto circuito facendo scorrere all’interno della parte interessata una corrente di 400 A. L'effetto è stato simile a quello che si ottiene quando salta un fusibile.

    I residui del metallo fuso sono ancora nella macchina ma non rappresentano più un problema, scrive Collier.

     

    Le prime collisioni tra due gruppi di protoni sono attese per il mese di giugno, scrive Collier.

    I fisici sperano che l’aggiornamento dell’LHC aiuterà i fisici ad andare oltre il modello standard, il paradigma esistente delle particelle e delle forze. Il bosone di Higgs, scoperto all’LHC nel 2012, era l'ultimo pezzo mancante del modello standard tuttavia, la teoria non include una miriade di cose come ad es. la gravità e la materia oscura.

    "La comprensione dell’universo è un lavoro incompiuto" scrive Tara Shears dell’Università di Liverpool, che lavora all'esperimento LHCb. "Vogliamo seguire gli indizi che abbiamo intravisto nelle precedenti misurazioni, perché il comportamento non corrisponde alle nostre aspettative, questi indizi potrebbero trasformarsi in scoperte."

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