Ultima chiamata per Philae, il tempo sta per scadere


    Ore decisive per Philae, il lander che nel 2014 è atterrato sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. L’agenzia spaziale europea (ESA) ha infatti annunciato di aver effettuato l’ultimo tentativo di stabilire un contatto con il lander. I ricercatori hanno inviato un comando per tentare di muovere il lander dalla posizione in cui si trova.

    La sonda Rosetta e il lander Philae. Credit: NASA/JPL

    Immagine 1 - La sonda Rosetta e il lander Philae. Credit: NASA/JPL

    «Nella migliore delle ipotesi, il comando impartito alla flywheel (una sorta di volano progettato per stabilizzare l’assetto del lander durante la discesa sulla cometa, NDR) potrebbe riuscire a scuotere il lander per rimuovere la polvere depositata sui pannelli solari e permettere così un migliore allineamento con il sole» dichiara Koen Geurts responsabile tecnico presso il centro di controllo del lander del DLR (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt), l’agenzia spaziale tedesca.

    Gli operatori di Philae nutrono ancora una speranza nel riuscire a stabilire una connessione, ma se il lander non dovesse dare nessuna risposta entro la fine di gennaio non sarà possibile effettuare più alcuna operazione. Infatti entro fine mese la cometa si troverà a una distanza di 300 milioni km dal sole e la temperatura sulla sua superficie scenderà fino a circa -51 °C, sarà quindi impossibile utilizzare i sistemi del lander.

    Il silenzio del lander non fa ben sperare

    «Purtroppo, il silenzio di Philae non fa ben sperare» scrive Stephan Ulamec manager del DLR.

    La sequenza temporale del lander Philae. Credits: ESA

    Immagine 2 - La sequenza temporale del lander Philae, dal momento in cui è stato lanciato dalla sonda Rosetta fino all'atterraggio sulla cometa 67P. Credits: ESA

    Il 12 novembre 2014, Philae ha fatto la storia per essere il primo mezzo spaziale ad atterrare con successo sulla superficie di una cometa. L'impresa era a dir poco straordinaria: dopo aver viaggiato per più di 6,5 miliardi di km attraverso lo spazio per oltre un decennio Philae è stata fatta atterrare in remoto dal team ESA sulla superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko, una cometa che viaggia attraverso lo spazio a una velocità di 18 km al secondo.

    L'operazione non è stata però senza problemi. Nel momento dell’avvicinamento alla superficie della cometa, Philae avrebbe dovuto sparare fuori gli arpioni per effettuare l’ancoraggio alla cometa e garantire così un atterraggio morbido. All'ultimo minuto gli arpioni sono rimasti bloccati e il lander ha dovuto rimbalzare diverse volte prima di fermarsi in un’area non prevista.

    Il lander si è ritrovato in un'area troppo buia, la quantità di luce solare ricevuta dai pannelli solari è stata quindi troppo bassa per poter ricaricare completamente le batterie. Da quel momento Philae è entrato in un periodo di stasi per sette mesi.

    L’ESA è riuscita a ristabilire un contatto con Philae a giugno del 2015, ma la connessione è stata di breve durata. Dal 9 luglio 2015, Philae non ha più risposto ai comandi impartiti dalla Terra.

    Gli scienziati dell’agenzia spaziale tedesca ritengono che uno dei due trasmettitori radio di Philae e uno dei due ricevitori siano guasti. Sembrerebbe inoltre che il secondo trasmettitore e il secondo ricevitore non siano completamente operativi. Il team continua a sperare che Philae non sia troppo inclinato o sia ricoperto da troppa polvere. Il lander non è in una posizione particolarmente tranquilla poiché una cometa attiva emette continuamente gas e polveri che si disperdono nello spazio.

    I ricercatori stanno facendo ogni tentativo possibile. "Esiste una possibilità" dichiara Cinzia Fantinati, responsabile delle operazioni Philae presso il DLR. "Non vogliamo lasciare nulla di intentato".

    La missione Rosetta terminerà ufficialmente a settembre 2016.