Dottore, mi lasci stare!


    Il diritto all'autodeterminazione nella fase terminale della vita divide da tempo l'opinione pubblica. La Fondazione Veronesi forza la mano: apre di nuovo la discussione e passa alle vie di fatto.

    Forse anche in Italia sarà presto possibile decidere che cosa fare della propria vita nel momento in cui questa diventa insostenibile, liberando i medici dal loro difficili doveri professionali.

    Lo ha proposto l'ex ministro della Sanità Umberto Veronesi annunciando l'apertura di un Registro nazionale dei testamenti biologici in cui, chiunque lo desideri, potrà depositare le volontà in ambito sanitario quando è ancora in pieno possesso delle proprie facoltà mentali.

    [inline: 1=Immagine – 1 - L'ex ministro della Sanità Umberto Veronesi] Immagine - 1 - L'ex ministro della Sanità Umberto Veronesi ©pirelliaward

    La provocazione è stata lanciata lo scorso 1° marzo da Veronesi in occasione di una tavola rotonda organizzata a Roma.

    Alla discussione hanno partecipato esponenti del mondo giuridico, scientifico e religioso, tra i quali anche il cardinale Ersilio Tonini.

    Secondo Veronesi è inaccettabile che nel nostro Paese, dopo un dibattuto documento del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) e ben tre proposte di legge sfociate nel nulla, non si siano ancora varate normative che regolamentino quella fase della vita in cui la persona malata perde potere decisionale e si affida alle mani dei medici che, in scienza e coscienza, esercitano il loro compito senza essere a loro volta tutelati.

    L'iniziativa dell'oncologo è appoggiata da un comitato di giuristi, ideologicamente vicini all'ex ministro, che fungeranno da garanti.

    Nel proprio testamento biologico ognuno potrà dichiarare liberamente il proprio volere: se si vuole essere informati della diagnosi e della prognosi della malattia, se si vuole usufruire di interventi di sostegno vitale o se ci si vuole affidare a tutti i mezzi disponibili per alleviare la sofferenza, pur sapendo che questi possono portare a un accorciamento della vita.

    Il modello su cui si basa il testamento biologico è quello dei Living Will americani, nati nel 1976 in California.

    Negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei è ormai una pratica diffusa e la risposta della popolazione parla chiaro: il 15% degli americani esprime le proprie volontà; in Germania, dove la legislazione è recente, la risposta positiva è del 8-10%.

    [inline: 2=Immagine - 2 - I living Will americani sono attivi dal 1976] Immagine – 2 - I living Will americani sono attivi dal 1976. Anche altri Paesi europei stanno adottando i testamenti biologici. E il consenso pubblico pare sia molto elevato.

    Ma gli italiani come si comporterebbero?

    Un recente sondaggio dell'Eurispes sull'eutanasia (argomento ancora più controverso) ha evidenziato che tra i cattolici il 38% degli intervistati era favorevole e il 48% contrario; tra i non cattolici il 69% favorevole e il 18% contrario.

    Gli indecisi erano il 12%.

    Umberto Veronesi tiene a precisare che il testamento biologico non va confuso con l'eutanasia, cioè con l'esplicita e cosciente richiesta del malato di porre fine alla propria esistenza nel caso in cui questa sia diventata insopportabile.

    Le volontà anticipate permettono invece di scegliere di quali trattamenti sanitari usufruire, nel caso ci si trovi a non poter prendere decisioni autonome.

    L'obiettivo è la creazione di un rapporto paritetico tra medico e paziente, rifiutando consapevolmente accanimenti terapeutici, come nel caso di Terry Schiavo ed Eluana Englaro.

    L'istituzione del Registro nazionale dei testamenti biologici si pone quindi come un principio di responsabilità che pare in forte contrasto con la sacralità della vita.

    [inline: 3=Immagine - 3 - Il Cardinale Ersilio Tonini] Immagine – 3 - Il Cardinale Ersilio Tonini ha alcune riserve sull’istituzione del Registro Nazionale dei testamenti biologici ©30giorni.it

    Il parere della componente cattolica, rappresentata dal cardinale Tonini, ha detto sì al testamento biologico e alle dichiarazioni anticipate di volontà, a patto che questo non preveda un'esplicita richiesta di eutanasia.

    Secondo il cardinale, lo Stato stesso non potrebbe dare valore giuridico a richieste di questo tipo rimanendo innocente.

    È comunque il compito di qualcuno ricordare che la vita è sacra senza passare per un nemico del progresso umano.

    Il cardinale Tonini ha manifestato inoltre alcune riserve sull’istituzione del Registro: il testamento dovrebbe essere affidato a un garante di fiducia e deve poter essere ritirato in ogni momento.

    Creare un'unica sede di tutti i testamenti biologici sembrerebbe voler esaltare e semplificare questa pratica.

    Sitografia

    Fondazione Veronesi www.fondazioneveronesi.it

    Modulo per il testamento biologico - PDF file, 395Kb circa - Fondazione Veronesi www.fondazioneveronesi.it/images/campagne/documenti/testamento_bio.pdf