L’incretina è un ormone normalmente prodotto nel tratto gastrointestinale coinvolto nel mantenimento di un’adeguata glicemia: allo studio, attualmente, vi sono gli analoghi dell’incretina come l’exenatide e gli inibitori dell’enzima responsabile della degradazione della stessa incretina.
L’exenatide, il primo analogo dell’incretina allo studio, è un peptide di 39 aminoacidi, estratto dalla saliva di una lucertola conosciuta come "mostro di Gila", ed è il capotistipite di una nuova classe di farmaci anti diabete, approvato dall’FDA per migliorare la glicemia nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 non controllato da metformina o sulfaniluree o dalla somministrazione contemporanea di entrambi i farmaci.
Gli studi clinici fin qui disponibili hanno evidenziato come la somministrazione sottocutanea di exenatide sia in grado di regolare la glicemia e di abbassare, dopo 30 settimane di trattamento, il livello di emoglobina glicosilata di circa l’1%.
In caso di diabete, infatti, il glucosio in eccesso si lega spontaneamente ad alcune proteine come l’emoglobina, alterandone la funzionalità .
L’exenatide, inoltre, sembra in grado di ripristinare, almeno parzialmente, la funzionalità delle cellule β-pancreatiche che in corso di diabete di tipo 2 perdono progressivamente e inesorabilmente la loro funzionalità .
I farmaci fin’ora disponibili, la dieta e l’esercizio fisico non sono in grado di bloccare il progressivo danneggiamento di queste cellule: se in pazienti sani si effettua un’infusione di glucosio le cellule β si attivano immediatamente a secernere insulina; se la stessa infusione si effettua su un paziente malato di diabete di tipo 2 si nota una risposta insulinica ritardata.
Somministrando exenatide e successivamente effettuando infusione endovenosa di glucosio si è notata una risposta delle cellule β equivalente a quella di pazienti sani con ugual peso corporeo.
I soggetti arruolati negli studi clinici hanno lamentato ipoglicemia quando l’exenatide è stata associata con una solfonilurea, ma l’effetto collaterale più riscontrato, che in taluni casi ha portato all’abbandono del protocollo sperimentale, è stata la nausea associata a vomito persistente.
Alcuni pazienti coinvolti nella sperimentazione hanno evidenziato un calo ponderale: l’exenatide, infatti, rallenta lo svuotamento gastrico e promuove il senso di sazietà .
Non esistono dati circa l’impiego di exenatide in pazienti non diabetici quello che è noto è che dosi tre volte superiori a quelle normalmente impiegate nell’uomo se usate su animali gravidi hanno rallentato la crescita fetale e indotto anomalie scheletriche e altre alterazioni dello sviluppo.
Non sono al momento disponibili dati di sicurezza a lungo termine circa l’impiego di exenatide in soggetti diabetici e non, in gravidanza o meno.
Bibliografia
Farmaci per il diabete. Treatment Guidelines. 2005;3-83;
The medical letter. Anno XXXV, n° 8 (n°1230 ed USA), 15 aprile 2006;
Kolterman, Buse, Fineman et al. “Synthetic ex endin-4 (exenatide) significantly reduces postprandial and fasting glucose in subjects with type 2 diabetes. Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. 2003: 88 (7): 3082-3089.
Sitografia
FDA - Food and Drug Administration www.fda.gov
Exenatide - Da wikipedia, l'enciclopedia libera http://it.wikipedia.org/wiki/Exenatide
Exenatide - From wikipedia, the free encyclopedia http://en.wikipedia.org/wiki/Exenatide