Scoperto titanosauro con i super sensi, Sarmientosaurus


    Un gruppo di ricercatori argentini e americani ha identificato una nuova specie di dinosauro titanosauro, Sarmientosaurus musacchioi. L’enorme dinosauro dal collo lungo aveva una testa piccolissima ed è vissuto durante il Cretaceo superiore, circa 95 milioni di anni fa.

    Nonostante il suo cervello minuscolo, il titanosauro aveva sensi ben sviluppati. Il titanosauro aveva delle grandi orbite e per questo i ricercatori hanno calcolato che l’animale avesse un’ottima vista. I grandi occhi erano infatti utili per trovare il cibo, i propri simili ed evitare i predatori.

     

    Inoltre le analisi effettuate hanno mostrato che l’orecchio interno era in grado di percepire i suoni a bassa frequenza. L’organo dell’equilibrio presente all’interno dell’orecchio interno sembra indicare che la testa del dinosauro fosse rivolta abitualmente verso il terreno, alla ricerca di vegetazione bassa di cui nutrirsi.

     

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    I dinosauri sono gli animali terrestri più grandi mai esistiti sulla Terra, ma i crani di questi animali, fondamentali per decifrare alcuni aspetti della loro biologia, sono estremamente rari. In realtà, degli oltre 60 titanosauri classificati vissuti durante il Cretaceo, solo tre hanno crani quasi completi o parzialmente completi: Nemegtosaurus mongoliensis in Mongolia, Rapetosaurus krausei in Madagascar, e Tapuiasaurus macedoi in Brasile.

     

    «La nostra comprensione dell'animale è stata ostacolata dalla scarsità di crani disponibili» scrive il dott. Matthew Lamanna co-autore dello studio e assistente curatore di paleontologia vertebrata presso il Carnegie Museum of Natural History, Pittsburgh, USA.

     

    Non è chiaro perché i titanosauri persero la propria testa dopo la morte, tuttavia il dott. Lamanna ha una sua teoria.

    «Quando si ha a che fare con un ambiente fluviale, o qualsiasi altro tipo di ambiente dove l'acqua si muove abbastanza velocemente da trasportare abbastanza sedimenti in modo da garantire la preservazione di un corpo, le correnti di tale intensità sono probabilmente in grado di trascinare via le strutture piuttosto piccole e delicate, come ad esempio le teste.» scrive Lamanna.

     

    Questo è ciò che rende questo ritrovamento così prezioso, prosegue il ricercatore.

    «I crani dei sauropodi sono tra i ritrovamenti più rari di qualsiasi altro tipo di fossile di dinosauro» aggiunge Lamanna.

     

    Rubén Martínez (a destra) e Matt Lamanna (a sinistra) mostrano le ossa del cranio e del collo della specie ritrovata dinosauro Sarmientosaurus musacchioi nel laboratorio di Martínez in Comodor Rivadavia. Credit: Matt Lamanna | Carnegie Museum of Natural HistoryImmagine 1 - Rubén Martínez (a destra) e Matt Lamanna (a sinistra) mostrano le ossa del cranio e del collo della specie ritrovata dinosauro Sarmientosaurus musacchioi nel laboratorio di Martínez in Comodor Rivadavia. Credit: Matt Lamanna | Carnegie Museum of Natural History

     

    La scoperta effettuata in Patagonia

     

    Nel 1997 il dott. Rubén Martínez, principale autore dello studio e direttore del laboratorio de Paleovertebrados della Universidad Nacional de la Patagonia San Juan Bosco (UNPSJB), Argentina,

    scoprì il cranio e parecchie vertebre del collo del dinosauro in Patagonia centrale. Il ritrovamento è stato un'opportunità che capita una volta nella vita, ma sfortunatamente Martínez e i suoi colleghi non avevano ancora avuto il tempo di studiare i reperti, fino ad ora.

    Dopo il lungo periodo di attesa i ricercatori hanno iniziato ad analizzare i fossili e hanno denominato la specie sconosciuta con il nome Sarmientosaurus musacchioi.

    Il genere deriva dal nome Sarmiento, città della Patagonia vicina al sito dove sono stati scoperti i fossili del dinosauro. Il nome della specie deriva dal nome di Eduardo Musacchio paleontologo e professore presso la  UNPSJB scomparso nel 2011 a causa di un incidente aereo.

    Il cranio della lunghezza di 43 centimetri è senza dubbio uno dei più completi scrivono i ricercatori. Attraverso l’impiego della tomografia computer assistita (TAC) i ricercatori sono riusciti ad ottenere un quadro più preciso delle strutture del cranio, compreso il cervello e l'orecchio interno.

     

    Immagine 2  - Utilizzando la tecnologia moderna, il team di ricercatori ha ricostruito il cranio, il cervello e occhio del Sarmientosaurus musacchio. Credits: WitmerLab | Ohio UniversityImmagine 2  - Utilizzando la tecnologia moderna, il team di ricercatori ha ricostruito il cranio, il cervello e occhio del Sarmientosaurus musacchio. Credits: WitmerLab | Ohio University

     

    «Il cranio del Sarmientosaurus è splendidamente conservato, abbiamo così potuto acquisire un sacco di informazioni» scrive il co-autore dello studio Lawrence Witmer professore presso la Ohio University.

     

    Per esempio, il Sarmientosaurus musacchioi (argentino) è vissuto in un periodo molto più recente rispetto al T. macedoi (brasiliano), entrambi si muovevano sulla Terra durante l’Aptiano (era geologica dai 125 milioni ai 113 milioni di anni fa). Sorprendentemente, il cranio e i denti del Sarmientosaurus musacchioi sono più primitivi, ossia meno sviluppati, rispetto a quelli del relativo cugino brasiliano. Ciò suggerisce che titanosauri con strutture craniche e dentarie estremamente differenti hanno convissuto durante il Cretaceo.

     

    Le scansioni TAC hanno mostrato inoltre che il dinosauro recentemente identificato aveva le vertebre del collo cave, proprio come quelle degli odierni uccelli. I ricercatori hanno anche trovato un tendine osseo all'interno del campione di S. musacchioi, che lo rende il primo dinosauro non aviario ad avere questa bizzarra struttura (la cui funzione è sconosciuta).

    Quali dimensioni aveva il Sarmientosaurus musacchioi?

    È difficile stimare le dimensioni del dinosauro basandosi solo sul cranio, ma confrontandolo con il T. macedoi, i ricercatori hanno calcolato che il S. musacchioi era lungo circa12 metri e pesava circa 10 tonnellate, quasi quanto due elefanti sostiene Lamanna.

    Anche se i fossili resteranno in Argentina, le persone potranno farsi un’idea del dinosauro grazie ad una replica del cranio e del cervello del titanosauro, realizzata attraverso la stampa 3D, che verrà esposta presso il Carnegie Museum of Natural History nei prossimi giorni, scrive Lamanna.

    Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE